Prevalenza ed esiti di intervento coronarico percutaneo transradiale per infarto del miocardio con sopraslivellamento del segmento ST


Uno studio ha esaminato l'uso e ha descritto gli esiti di accesso radiale per l'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento ST ( STEMI ).

Il PCI transradiale è associato a ridotto rischio di sanguinamento e complicanze vascolari, rispetto a PCI ad accesso femorale.
Alcuni studi hanno suggerito che l’intervento transradiale può ridurre la mortalità tra i pazienti con infarto STEMI.

Sono stati esaminati 294.769 pazienti sottoposti a procedura PCI per infarto STEMI in 1.204 ospedali nel Registro CathPCI tra il 2007 e il 2011.

Durante il periodo di 5 anni, l'uso dell’accesso radiale contro l’accesso femorale nell’infarto STEMI è aumentato da 0.9% a 6.4% ( P minore di 0.0001 ).

Non c'è stata differenza nel successo procedurale.

La procedura PCI transradiale è risultata associata a un più lungo tempo medio door-to-balloon ( 78 vs 74 min, P minore di 0.0001 ), ma a più basso rischio aggiustato di sanguinamento ( odds ratio, OR=0.62, P minore di 0.0001 ) e a più basso rischio aggiustato di mortalità ospedaliera ( OR=0.76, P=0.0455 ).

In conclusione, in questo ampio database nazionale, l'uso dell’accesso radiale per la procedura PCI nell’infarto STEMI è aumentato nel periodo di studio.
Nonostante tempi door-to-balloon più lunghi, l'approccio radiale era associato a un tasso di sanguinamento minore e ridotta mortalità in ospedale. ( Xagena2013 )

Baklanov DV et al, J Am Coll Cardiol 2013; 61: 420-426

Cardio2013



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